sabato 13 giugno 2015

Gut Punch nerd


Durante una serata in sala giochi, un ragazzo era rimasto a giocare per ore, un certo Stefano, qui in basso con il papillon, ed il gestore della sala giochi, Michele, qui in alto, un ragazzo nerd pure lui, si accorse che era tardi, e siccome era un appassionato di pugni agli addominali, si era accorto più volte che Stefano si sventolava con la maglietta per il caldo, allora chiuse il cancello della sala giochi, facendolo spaventare. Poi, automaticamente si spensero tutte le luci ed anche i videogiochi. Stefano si arrabbiò, andò da Michele, il titolare, e disse di restituirgli i soldi, che stava finendo di giocare, Michele gli disse che non era possibile un fatto del genere, allora decisero di fare una gara a pugni agli addominali, il più giovane dei sue accettò la sfida, se vinceva lui gli venivano restituiti i soldi, altrimenti niente da fare.
Siccome Stefano era arrabbiatissimo, sferrò un pugno in pancia al titolare della sala giochi, e Michele si accorse che lo ha tirato con violenza, ma non sentì nessun dolore, allora, Michele diede un pugno allo stomaco di Stefano e principalmente non gli fece un gran danno, allora gli invitò a tirare altri pugni, e Stefano colpì il giovane proprietario e commesso della sala giochi, alla zona alta degli addominali, e lo colpì anche ai suoi pettorali, che le sue bretelle li evidenziavano.
Michele assestò due velocissimi pugni all'addome di Stefano, che tenne duro ancora un po', Stefano colpì Michele alla zona dell'ombelico, e non successe nulla, ovvero, che non avvertì nemmeno il minimo del dolore.

Michele diede un pugno fra i pettorali e gli addominali del più giovane, e lo piegò in due, facendolo sputare saliva, "hai visto che ti ho battuto?" disse il titolare, "ora niente soldi in dietro"
e gli diede un calcio da dietro "pure i calci adesso?" chiese Stefano, e gli tirò un altro pugno alla parte bassa dell'ombelico, facendolo tramortire a terra, "adesso me li devi restituire" disse Stefano nel vedere il suo avversario che si contorceva a terra, ma Michele si alzò di scatto, e gli diede pure lui un pugno nella parte bassa dell'addome, poi video che il ragazzo era piegato in due e tratteneva i dolori, "inutile che fai finta che non senti niente" disse Michele a Stefano, "non vedi che ti ho battuto?"
Stefano volle prendersi la rivincita, e nel tentativo di tirare un pugno allo stomaco del titolare, gli arrivò a gran velocità un pugno nel suo basso ventre e lo stese a terra dolorante, e gridava a terra, Michele aspettò che il ragazzo si riprendesse, e appena riprese le forze, aprì il cancello e lo fece uscire con le buone soddisfatto di aver partecipato per la prima volta ad un vero gut punch decente, meno soddisfatto Stefano, che tornò a casa a mani vuote e perplesso da una sfida che non conosceva, ma lo incuriosì tanto che desiderò prendere una rivincita, sempre con la stessa persona.
Così immaginò come poter avere la rivincita nel frattempo che se ne tornava a casa.

giovedì 18 dicembre 2014

Lotta in un bosco


Era una calda mattinata d'estate, e due ragazzi che si conoscevano appena stavano in un bosco assieme. Entrambi erano bellocci, e si trovavano li per una sfida di forza e resistenza. erano entrambi appassionati di gut punch e dato che su internet non se ne trovano molti appassionati seri di questa disciplina, decisero di sfidarsi sino all'ultimo respiro. Nel bosco non ci passava nessuno grazie agli animalisti che ne avevano vietato la caccia. Dato che faceva caldo, decisero entrambi di spogliarsi, si ammirarono a lungo e pensarono che era la volta decisiva per il gut punch. Valerio, il ragazzo raffigurato sotto seduto su una sedia rossa, non perse occasione a tirare un pugno diretto allo stomaco di Carlo, il ragazzo raffigurato sopra TUHD
haiiiiiiiii, gridò Carlo, e di conseguenza cercò di tirare pure lui un pugno nello stomaco di Valerio che lo parò. 
Valerio gli diede un bel montante alla zona vicino l'ombelico di Carlo THUDD e poi altri due pugni diretti alla bocca dello stomaco del ragazzo raffigurato sopra TUHD TUHDD r poi altri TUHDD TUDHHT TUHDD da mancargli il respiro, aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh
tossisce, Carlo si raddrizzò in piedi e diede anche lui una dozzina di pugni all'addome di Valerio 
THUD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah gridò Valerio
"Fa male?" chiese Carlo ridacchiando "visto che si prova a tirare pugni così forti?"
Valerio gli diede un pugno alla zona inguinale di Carlo, facendolo piegare in due THUDDD
aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh
Carlo rimase piegato per molto tempo, e Valerio lo alzò per capelli facendolo piegare in due nel lato opposto, scoprendo così l'addome scoperto, ed in bella mostra, e gli diede uno schiaffo al ventre SPOKKK
e poi un alto SPOKK  e dei pugni agli addominali alti TUHDD TUHDD TUHDD TUHDDD
Carlo rimase in piedi, sentì il dolore atroce che gli bruciava gli addominali e fece per colpirlo di nuovo, questa volta Carlo a Valerio, gli diede una scarica di pugni nel ventre e Valerio si sentì bloccare il respiro, non volle più saperne di questo incontro, ma Carlo ci aveva preso gusto.
TUHHDDDD 
TUHDDD
TUHDDDD 
TUHDDDDDD
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAURGH
Carlo diede altri pugni agli addominali scolpiti di Valerio, prendendoci gusto TUHDD TUHDD
Valerio stava piegato in due respirando a fatica, sputava saliva, ma Carlo ormai gli aveva preso il gusto di farlo, perché avevano entrambi addominali sodi, adatti ad essere presi a pugni, Valerio si alzò e diede un calcio in pieno stomaco a Carlo, facendo piegare in due Carlo questa volta.
Carlo si rialzò velocemente, e diede un gancio diretto ai sei quadratini degli addominali di Valerio, TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD 
Valerio non ne poteva più, ma i suoi addominali erano ancora belli duri, quindi diede un montante alla pancia muscolosa del suo avversario, che ormai non aveva più il ventre duro, si era ridotto a pasta frolla, e i dolori dei pugni bruciavano all'impazzata, Valerio aveva avuto al vittoria su Carlo, ma continuò, perché ci aveva preso gusto, e non aveva niente contro di Carlo, si conoscevano appena, e solo che dare pugni agli addominali magri e scolpito è cosa bellissima, continuò anche se Carlo gli implorava di smetterla TUHDD TUHDD TUHDD SLOSC SPLOSC SPLOSC, ormai gli addominali di Carlo non ce la facevano più, si accascia a terra ma Valerio gli passa sopra con le scarpe e saltella sui suoi addominali, e vince questa gara.

venerdì 24 ottobre 2014

Lo strano caso del ragazzo sventrato in un bosco

Era una calda serata d'estate e i giovani palestrati o ben messi fisicamente andavano in giro a torso nudo perché così facendo lodavano degli dei, o meglio quelli che loro definivano angeli scesi dal cielo per governare la Terra.
In quelle zone c'era un bosco abbastanza folto, dove si pensava che di li abitassero creature elementali che conoscevano alla perfezione tutti i segreti della natura. Era usanza fra i giovani, andare di sera a torso nudo o in mutande in quel bosco, perché potessero essere accarezzati dalla natura, che loro tanto idolatravano. I ragazzi grassottelli erano mal visti dalla società, perché si sa che i grassi sono soggetti a molte malattie come: ictus, diabete, trigliceridi alti, pressione alta, ecc.
Questa è la storia di un ragazzo che riuscendo a dimagrire di colpo grazie a degli estratti di erba che aveva raccolto nel bosco quando pesava 200 chili, voleva ringraziare gli angeli decaduti per il miracolo di aver ottenuto un fisico tonico e muscoloso. Era orgoglioso dei suoi addominali scolpiti e de suoi pettorali ben messi, ed anche per tutto il resto. Era diventato un ragazzo perfetto, muscoloso, ventre piatto e scolpito, abbronzato, sorridente, altruista, benevolo e molto intelligente per la sua età.
Quella sera era li nel bosco, da solo, i suoi coetanei non volevano andare, avevano paura in quel momento, anche se di solito tutti andavano nel bosco magico di sera a torso nudo a ringraziare gli angeli decaduti. Si sa, magrezza è salute. Il ragazzo mentre passeggiava da solo a torso nudo, decidette di andare scalzo, si tolse le scarpe e le calze, poi si tolse i pantaloni e rimase in mutande. Mentre camminava in mutande si accorse che c'erano dei suoni, come degli spostamenti d'aria, c'era come se qualcuno lo avesse seguito.
<Ma chi può essere> si domandò il ragazzo, poi si stese a pancia in giù, era usanza nella sua setta di far toccare alla natura la loro muscolatura. rimase li per ore, ma un vento gelido gli sfiorò la schiena <chi cazzo è?> si chiese di nuovo, si alzò e si guardò attorno, vide come se nel bosco ci fosse una presenza umanoide. Dato che era usanza credere agli elementali, agli dei caduti dal cielo per governare il mondo, decise di andare vicino e poterlo adorare, ma si accorse che la creatura era tutt'altro che benigna, si accorse di avere davanti a lui un essere non umano, ma che lo somigliava, aveva il corpo di una persona gracile, vestita con una felpa nera ed un cappuccio in testa. Il ragazzo pensò che fosse un ladro che gli aveva rubato i vestiti, ma gli abiti della creatura erano invernali, e in quel periodi faceva un caldo tepore, un piacevole caldo che dava sollievo a tutti i giovani muscolosi che non vedevano l'ora di mostrare.
Si accorse che la creatura aveva una maschera blu con un liquido nero che gli usciva dai buchi per vedere della maschera. Istintivamente gli tolse la maschera, ma poi si accorse del doppio errore, il primo era che non doveva mai togliere la maschera a quella creatura, il secondo errore è che quella creatura era l'eyeless Jack, una creatura umanoide senza occhi e dalle sembianze umanoidi. Così l'eyeless Jack cercò di aggredire il ragazzo, ma lui tentò di scappare, poi si voltò, pensò che con quei muscoli avesse sotterrato la creatura, ma si sbagliò. Facendosi coraggio diede un calcio negli zebedei del mostro, che non sentì alcun dolore, egli si avvicinò al giovane malcapitato, e diede un pugno allo stomaco di lui, per fortuna il ragazzo aveva indurito l'addome, ma il mostro gli diede una scarica di pugni fra l'ombelico, lo sterno e lo stomaco, poi diede qualche pugno ai suoi pettorali, sembrò divertirsi ad usarlo come sacco da boxe, ma il giovane si sapeva difendere molto bene, e iniziò pure lui a dargli pugni allo stomaco muscoloso del mostro, che non sentì nulla, il ragazzo però aveva le nocche sanguinanti, e cercando di prendere a calci il mostro si fece male lui, aveva i piedi gonfi dal dolore, ma insistette, prese un ramo da terra, questo ramo era marcio, ma appena sfiorò il mostro umanoide ritornò come appena germogliato, il ragazzo era stupito dei poteri magici della creatura umanoide, allora si inginocchiò a lui abbracciandogli le gambe, ma l'eyeless Jack lo respinse con una spinta sulla spalla, facendolo indietreggiare e si vedevano bene gli addominali scolpiti del giovane inerme umano.
Lui si alzò in piedi, capì che era cattivo, capì che era troppo forte per lui, non poteva fotografarlo, aveva il cellulare nei pantaloni che li aveva tolti, l'eyeless Jack fece uscire i suoi artigli retrattili dalle estremità delle dita, e cominciò a graffiarlo, l'addome ed i pettorali del ragazzo erano insanguinati, con ferite profonde, che usciva del sangue e del pus, poi il mostro lo prese a pugni e a calci al ventre, il ragazzo si girò dolorante, e arrivarono pugni anche dietro la schiena, l'eyeless Jack aveva ormai la vittoria in pugno, la sua vittima non poteva gridare, anche se urlava nessuno lo sentiva, era rimasto afono, e la creature lo torturò per tutti i suoi muscoli del malcapitato, di quel ragazzo non rimase niente, solo carni putrefatte ed ossa.
L'eyeless Jack ritornò da dove era venuto, da sotto terra, come se il suo corpo divenne puro spirito.

domenica 31 agosto 2014

Scontro fra nerd


Due ragazzi nerd, Andrea li in alto e Luigi con le bretelle, avevano l'amicizia su Facebook ed entrambi erano appassionati di gut punch fra maschi pur amando sessualmente le donne.
Si diedero appuntamento in un casolare abbandonato ed era estate, in quel casolare non ci andava mai nessuno, faceva molto caldo quel pomeriggio di luglio, Andrea e Luigi decisero di mettersi a torso nudo e sfidarsi.
Iniziò Luigi con un bel destro alla bocca dello stomaco di Andrea, che non sentì  dolore, si sentì solo un rumore sordo che faceva eco, Andrea prese il suo turno, e per non fargli troppo male gli tirò un pungo all'altezza dell'ombelico, e Luigi ridacchio come se volesse dire tutto qui quello che sai fare?
Andrea sentendosi mancare di rispetto passò alle maniere forti, gli tirò un bel pugno fra l'addome ed il centro dei pettorali di Luigi, il ragazzo con le bretelle. Luigi si sentì mancare il fiato e stava piegato in due, ma voleva prendersi al rivincita, da buon nerd era molto orgoglioso di se, tirò una ventina di pugni allo stomaco di Andrea, ma senza risultati, Andrea non sentiva dolore, era molto resistente, quindi Andrea diede altri pugni agli addominali di Luigi, che a poco riusciva a trattenere il dolore di come erano forti quei pugni, Andrea vedeva che Luigi aveva l'addome contratto, non era affatto moscio, quindi si eccitava da morire a dargli un'altra scarica di pugni a quell'addome di Luigi, che mentre si guardavano negli occhi, Andrea capì che Luigi stette per tossire, fece una breve tosse a labbra serrate, non voleva dar vedere la sua sofferenza, Andrea sorrise, come per dire, bravo il ragazzo, trattiene il dolore.
Luigi cercò di mollare un bel pugno all'altezza dell'inguine di Andrea, che sentì come un senso di durezza piacevole, allora continuò, e vide che Andrea ci stava a farsi scaricare di pugni il suo bell'addome tosto.
Luigi aveva una buona resistenza, ed anche Andrea, solo che Andrea, all'apparenza era più forte, Luigi prese a pugni l'addome piatto e scolpito di Andrea, che senza farlo a posta aveva preso un punto vitale, facendolo piegare in due, quasi vomitava, allora si arrabbiò, era troppo orgoglioso per farsi battere, quindi diede un forte pugno al'altezza dello stomaco di Luigi che vomitò tutto quello che aveva mangiato a pranzo, e si fermò soddisfatto e felice di vedere il suo sfidante a terra tramortito, però non lo lasciò a terra, lo prese in braccio e rivestendolo uscirono fuori entrambi, Andrea accompagnò con la macchina Luigi a casa sua, si salutarono, ma Luigi non disse niente ai suoi genitori dell'accaduto, il segreto del gut punch non si dice a nessuno.

lunedì 18 agosto 2014

Gut Punch da spiaggia


Due amici, Marco e Vincenzo, si erano dati l'appuntamento in una spiaggia libera. Marco, foto sopra e Vincenzo foto sotto.
I due erano desiderosi di sfidarsi ad un gut punch come si deve dopo molti esercizi in palestra.
Appena arrivati in quella spiaggia libera frequentata solo da gabbiani, sterne, granchi e paguri, si spogliarono rimanendo solo con gli slip, si osservarono a lungo e volevano solo lottare, si ammiravano parecchio, volevano lottare solo per confrontarsi su chi aveva il ventre più duro, i loro muscoli erano al naturale, non prendevano niente per gonfiarsi.
Mentre Vincenzo si distrasse un attimo, aveva il ventre molle in quel momento, stava immaginando qualcosa mentre gli arriva un pugno in pieno stomaco dall'amico THUDD
Ajha! Esclamò, poi indurì il suo ventre e disse "colpisci ora"
Marco "con Piacere" e gli arrivò una scarica di pugni ai quattro quadratini e sotto l'ombelico, era resistente adesso, ma adesso toccava il turno a Vincenzo di colpire Marco, si mise in posa, Marco mise le braccia dietro la schiena per farsi colpire meglio, THUD THUD THUD THUD THUD THTUD HUDììR
una scarica di pugni al basso addome, e poi THUD TUHD TUHD TUHD TUHD TUHD TUHD TUHD TIHD a quei sei pacchi che aveva, Marco aveva una smorfia di dolore, ma poteva pure essere il riflesso del Sole sugli occhi, Vincenzo si accorse che stava cedendo, sbavava, e siccome si volevano tanto bene, smise e gli comandò di dare pure lui qualche pugno, così Marco si riprese e gli arrivò un pungo dritto alla bocca dello stomaco THUHDD non avvertì dolore, si sentiva al sicuro, aveva dei muscoli d'acciaio, e sorrideva quasi di scherno mentre Marco gli tirava i pugni agli addominali.
TUHD THUHD TUHD TUHD TUHD TUHD TUHD per sempre e per molte ore, ma gli addominali di Vincenzo erano inaffondabili, allora Vincenzo si piegò per finta per far credere all'amico che i suoi pugni facevano male, e subito Marco ci cascò, si fermò, mentre lo voleva aiutare ad alzarsi gli arrivò un bel calcio di netto nel ventre da farlo piegare, e mentre si drizzò gli arrivarono altri pugni al ventre fino a farlo cadere a terra sfinito, e non finiva qui, appena Marco era a terra, Vincenzo salì a piedi nudi sul suo ventre piatto e sodo, e rimase fino allo sfinimento del suo amico.
Alla fine lo alzò dalla sabbia, anche perché iniziava a scottare, e per farsi perdonare andarono tutti e due a farsi un bel bagno e cercare di fare di meglio, andando a trovare una donna per entrambi.
FINE del racconto.

domenica 20 luglio 2014

vendetta in una casa di cura


Questa è la storia di una casa di cura dove i malati mentali affetti da autismo venivano maltrattati giornalmente dai dipendenti e dal coordinatore, una testa di cazzo che non sto a dirvi il nome.
Un giovane dipendente, Giacomo, qui rappresentato con il berretto in testa e gli occhiali da Sole, maltrattava chiunque, era un vero infame e non aveva affatto pazienza con i pazienti. Non voleva confermare al sua inferiorità mentale verso i suoi coetanei affetti d'autismo, un po' si rodeva il culo nell'essere consapevole che i ragazzi autistici hanno un'intelligenza superiore ed un modo di pensare più puro ed ingenuo delle persone normali.
Giornalmente, Giacomo, picchiava soprattutto il fratello malato di un suo carissimo amico di nome Tommaso, qui nella foto con i bermuda a fiori.
Tommaso stravedeva per suo fratello e tornava sempre a fargli visita di nascosto quando finiva di lavorare in fabbrica. Aveva un fisico asciutto e muscoloso a furia di lavorare e di mangiare poco.
Un pomeriggio, Tommaso andò a trovare il fratello malato nella casa di cura dove era ricoverato a vita, doveva essere un incontro a sorpresa, anche perché non ha fatto in tempo ad avvisare l'assistente personale di suo fratello non che migliore amico di Tommaso.
Quel pomeriggio si trovò una brutta sorpresa davanti agli occhi, vide quello che non si sarebbe mai aspettato di vedere, Giacomo che picchiava brutalmente l'assistito, Tommaso si infuriò nel vedere suo fratello maltrattato così brutalmente da quello che fino ad un attimo fa era il suo migliore amico.
Tommaso gridò: "basta! Che fai a mio fratello
Giacomo fece lo sguardo da fesso e finse di accarezzare il fratello autistico del suo finto amico
"ti piaceva fottermi i soldi per il mantenimento di mio fratello" Disse infuriato Tommaso,
Giacomo rispose "tuo fratello mi fa infuriare tutti i giorni e tutte le notti"
"E che ti fa?" chiese Tommaso sempre infuriato
Giacomo non seppe cosa rispondere, e gli arrivò un calcio nei testicoli SPATTTT aaaaaaaauauuuuuur!
Si piegò a terra dolorante, Tommaso disse " alzati idiota, ti credevo il migliore offerente per mio fratello, invece scopro che sei un bastardo"
Giacomo si alzò, e mentre stava per tirare uno schiaffo al suo assistito, Tommaso gli bloccò il polso e gli tirò diverso pugni all'addome THUDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD aiaiaaiiaaaiiaiaiiaiaiaiaiai
"ti piace prendertela con chi non può difendersi" disse Tommaso
Giacomo, prese altro pugni all'altezza superiore dello stomaco TUHHD TUHDD TUHDD TUHDD TUHD
e poi ancora TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD auuuuuuuuuuuuuuuuuuuurc! Giacomo tossì e sputò saliva, il coordinatore vide l'accaduto e stava per denunciare il fatto alla polizia, ma non ci riuscì, perché Tommaso gli lanciò uno sgabello in testa al fottuto menefreghista amante dei soldi e della ricchezza il coordinatore della casa di cura, SPOK Il coordinatore cadde a terra svenuto, dove i malati avevano evacuato le loro feci, ogni malato mentale era costretto a defecare sul pavimento perché tutte le volte che avevano da evacuare trovavano sempre i bagni occupati, e non potevano resistere.
Giacomo e Tommaso ripresero la loro lotta intestino duro, adesso era Giacomo che iniziò a scazzottare l'addome di Tommaso TUHDD TUUHDD TUHDD TUHDD TUDDH TUHDD
Tommaso aveva gli addominali talmente duri da non avvertire neppure il tocco dei pugni di Giacomo, che continuò ad accanirsi anche sui pettorali di Tommaso, TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD ma niente, neppure il solletico gli faceva.
Tommaso gli diede un calcio alla zona dei quattro quadratini addominali che aveva nella zona superiore di Giacomo TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD aaaaaaaaaaaaaaaaaauuuuuuuuuuuuurg, spraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaak, vomitò a terra tutto quelle schifezze che davano alla mensa della casa di cura, si accasciò a terra, dolorante, ma Tommaso era ancora furioso, nessuno doveva attaccare il fratello, nessuno si doveva permettere di trattare in quel modo l'unico componente della famiglia sua rimasto in vita, entrambi genitori erano morti suicidi perché non arrivavano a fine mese ed erano depressi, i nonni non li avevano neppure conosciuti, perché morti di vecchiaia prima ancora che i due fratelli nascessero, e l'unico zio che avevano, che non era neanche sposato, era morto di cancro ai polmoni. L'unico componente della famiglia era suo fratello, che era affetto da autismo, ed era molto intelligente sul campo della matematica e delle scienze teoriche, però, come tutti gli autistici non sapeva vestirsi da solo, non poteva viaggiare altrimenti si perdeva, non sapeva neppure lavarsi da solo.
Tommaso voleva troppo bene a suo fratello, infondo era lui che portava i conti delle bollette che lui pagava e dei mutui.
Giacomo era un infame, soprattutto perché non si doveva permettere di trattare in quel modo il fratello del suo migliore amico, ed ebbe la lezione che si meritava, gli venne dato il colpo finale in pieno petto che lo fece boccheggiare sul pavimento, e poi se ne andò a casa sua portandosi con se suo fratello. nessuna delle assistenti si doveva permettere di ostacolarli, altrimenti avrebbe dato delle puttane a tutte le dipendenti, per colpa di uno solo che ha maltrattato suo fratello.

venerdì 4 luglio 2014

Gut punch fra amici in piscina

Un bel giorno di calda estate, due amici, Francesco ed Alessandro, si trovavano in una piscina famosissima nel loro paese dove li passavano il resto della giornata quando faceva caldo. Quasi sempre quella piscina era affollata di giovani, soprattutto giovanissimi, a volte anche bambini.
Francesco, quello con il braccio piegato e due dita alzate ed Alessandro, con i, costume a fiori e stelle marine erano li per il classico relax e non si accorsero che le ore passavano in fretta stando assieme, vedendo che tutti stavano andando via, decisero di farsi la doccia assieme negli spogliatoi senza accorgersi che la piscina aveva già chiuso dimenticandosi di loro. Appena si accorsero che loro due erano stati chiusi dentro, decisero di approfittare a sfidarsi su chi dei due aveva gli addominali più duri, amavano questo gioco, Alessandro decise di cominciare, entrambi si sentirono pronti per la sfida, poi gli bastava solo scavalcare il cancello ed il gioco era fatto. 
Alessandro diede un pungo agli addominali di Francesco, la parte bassa dell'ombelico TUHDD
Francesco rispose tirandogli un pungo allo stomaco di Alessandro TUHDD gli addominali di Alessandro erano resistentissimi, allora Francesco decise di dargli altri pugni all'addome del suo amico THUDD TUHD TUHDD TUHDD parte bassa ed alta, Alessandro aveva un corpo tonico ed era difficile per lui sentire dolore, allora Francesco insistette, e diede pugni più forte che poteva THUDD THUDD THUDD quegli addominali erano ancora più resistenti, ed era molto eccitante dover tirare pugni ad un corpo duro e massiccio. Alessandro ebbe i primi sintomi di cedimento e per Francesco era una vittoria prima del previsto, si accorse che il suo amico aveva la schiena piegata in due, ma aveva una smorfia di dolore che a poco resisteva, quindi Francesco si accanì come se fosse un vero e proprio sacco da boxe, Alessandro tossì, poi iniziò a vomitare saliva, e Francesco diede due pugni al plesso solare dell'amico, che Alessandro rispose dandogli pure lui due pugni allo stomaco di Francesco THUDD TUHDD Francesco si accascia a terra, e Alessandro si raddrizzò, e mentre stava per mettersi la maglietta, gli arrivò un calcio fra i pettorali e gli addominali, dove si trova quello spazietto molto sexy, SPHUPPPPPPPPP e lo fece scivolare a terra, e rimase pe ralcuni minuti, dato che francesco si accaniva a fargli il trampling sullo stomaco dell'amico, che lo vide sputare saliva, sbavava come un indemoniato, poi lo aiutò ad alzarsi e lo perdonò.
Solo che Alessandro era molto vendicativo per natura e cercò di ficcargli un dito nell'ombelico, ma arrivò subito un altro pungo ai fianchi TUHDD e lo fece piegare di nuovo. Entrambi i ragazzi avevano l'addome addolorato d il pene gonfio di sperma, che non voleva uscire, allora Alessandro ricevette un altro bel pugno agli addominali alti THUDDD SPROOOOOOOOOOOOOOOOOOOCH sborrò all'accidente bagnandoli i pantaloni nuovi, Alessandro gli diede un pugno pure lui e lo fece sborrare allegramente. entrambi avevano il cazzo in erezione e bagnato di sperma, anche se avevano gli addominali addolorati per i pugni ricevuti, i due si rivestirono ed uscirono scavalcando i cancello, si rimisero in macchina ben puliti ed ordinati, nessuno doveva sapere della loro passione segreta.