Era una calda giornata pomeridiana d'estate quando Stefano, un giovane laureato in giurisprudenza decise di andare a cammianre da solo perché gli amici erano tutti partiti, alcuni per una crociera, altri per la calssica scampaganta pomeridiana. Lui era rimasto l'unico e solo, am non si fece nessun problema ad uscire da solo. Stefano voleva fare una sorpresa ai suoi amici che stavano a fare la classica scampaganta ad una campagna confinante alla sua. Lui odiava i lavori di campagna, suo padre era un tipo antipatico ed esagerato nei modi di insegnamento e lui detestava suo padre.
Mentre stava per incamminarsi lungo il sentiero, udù uno strano suono in cielo, come un fruscio intenzo WWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW. Alzò istintivamente la testa, era un U.F.O. che lo catturò con il suo raggio di un blù cobalto intenzo. Si sentiva leggero ed ammirava dall'alto le macchine che passavano e nessuno si accorgeva di lui, sentiva pure il canto di molti uccelli ed il mitico ululato dei lupi che vivevano di li, lui amava molto i lupi, ne avevaavuto uno domestico (che aveva curato come un cane che poi era stato semvaggiamente sparato da un lurido ladro che nella campagna del padre voleva rubare del rame dai fili elettrici).
Stefamo era appena entrato in quella navicelal spaziale, e vide quattro individui umanoidi, alti, buondo e con occhi grandi azzurri ed obliqui. Avevano una voce robotica e lo presero con forza e lo spogliarono lasciandolgi indosso solo le mutande. Lo misero su un affare che Stefano non sapeva descrivere, non era un letto, non era neppure una croce, era una cosa gassosa che non gli permettava di muoversi. Si sentiva come crocifisso "ancora mi mettete un microchip" disse "non ho volgia di essere usato da nessuno"
Uno dei quattro extraterrestri si avvicinò e disse "non ti preoccupare, non vogliao etichettarti"
"allora che volete?" chiese Stefano spaventato.
Un altro extraterrestre si avvicinò e senza risponedere alal sau domanda gli passò la mano sinistra sul volto, pian piano fee scendere al mano lungo il collo, poi passò la sua mano sui suoi pettorali scolpiti e quando arrivò agli addominali indietreggiò la mano come se non volesse più toccarlo, ma gli diede un pungo diretto al plesso solare TUHDD
aaaaaaaaaaia gridò Stefano
un altro extraterrestre lo guardò intenzamente con i suoi occhi obliqui e di colore blu intenzo come una sera di estate, e gli sganciò un montante alla bocca dello stomaco STUHDDDD
graaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, gridò il giovane umano "ma non volete mica..."
THUDDD TUHDDD TUHHDDDD TUHDD lo stesso extraterrestre gli assestò dei pugni fortissimi al ventre del povero ragazzo, poi, un altro fece spostare l'extrraterrestre e STUHDDDD un pugno al centro ei pettorali, a Stefano gli mancò il fiato, non fece in tempo a respirare che THUDDD un altro pungo alla parte sinistra del pettorale, sentì battere il suo cuore a mille, e neanche a dare il tempo di respirare che si avvicina il terzo extraterrestre e STUHDDD STUHDDDD STUHDDDD STUHSDDDDD STUHDDD gli diede diversi pugni tutti sull'addome piatto e scolpito di Stefano
Evidentemente gli extraterrestri stavano studiando la resistenza fisica di un essere umano, erano curiosi di sapere come mai gli umani amano così tanto prendersi a pungi, si chiedevano "cosa avere da divertirvi tanto a prendere a pugni un'altro della vostra specie primitiva"
Stefano stava per parlare quando TUHDDDDD TUHDDD TUHDDD TUHDDDD TUHDDD TUHDDD TUHDD venne massacrato di pugni ai fianchi, ai pettorali ed all'addome e poi gli extraterretri insistettero TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD Stefaoera giovane e palestrato sopportava tutti quei dolori, ma ormai era esausto, gli amncava il respiro, non aveva più stima negli extraterrestri come ce l'aveva da bambino e da adolescente, voleva reagire, ma non poteva, era paralizzato da quel fascio di luce, a stento sentiva ripetutamente quel suonoWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWWW non sapeva cosa fosse, sentiva rumori sordi, sentiva solo le voci gracchianti degli extraterrestri e i suoni sordi dei pungi che lo colpivano.
I quattro alieni umanoidi continuarono a studiare il ragazzo umano, e continuarono a dargli altri pugni TUHDD TUHDD TUHDD TUHDD sempre nell'addome e nello stomaco, non volevano fratturargli il volto, volevano solo studiarlo e capire cosa ci trovavano di bello a picchiare e a farsi picchiare, uno dei quattro chiese con quella voce robotica "come mai, a voi umani piace essere presi in giro?"
Stefano rispose velocemente "a me no, niente affatto!"
"Sicoro?" chiese un altro dei quattro extraterrestri, sapedo dallo sguardo che era spaventato e vedendo il suo corpo pieno di lividi, decisero di metterli una strana pomata celestina che appena spalmata non sentì più niente.
venne rivestito e i quattro extraterrestri facendolo rimanere immobile per un altro po' lo rigettarono delicatamnete sul suo pianeta, sempre con quel fascio di luce blu cobalto.
Stefano ritornò dai suoi amici e non disse niente a nessuno del suo incontro ravvicinato del quinto tipo.
Con gli amici disse solo che voleva andarli a trovare e che si era sentito solo.
Gli amici lo accolserò con gioia, uno di loro disse "credevamo che tu fossi li nella nave"
Stefano con uno sguardo di meraviglia domandò "quale nave?"
Non voleva che si sapesse che era stato rapito dagli alieni
uno dei suoi amici disse, " la crociera dove sono partiti gli altri amici nostri.
"ah, pensavo" disse Stefano e poi rise nervosamente.
Così si arrostivano i loro tramezzini e i marshmallow.
E vissero una serata unica ed emozionente, ma non tanto quado Stefano che ha avuto un incontro ravvicinato del quinto tipo.

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